Debate e IA protagonisti a Didacta Trentino 2025

Dal 22 al 24 ottobre 2025, il quartiere fieristico di Riva del Garda ha ospitato Didacta Italia – Edizione Trentino, il più grande evento nazionale dedicato all’innovazione nel mondo dell’educazione.
Tra i padiglioni più partecipati, lo Spazio Debate Camelot Ricoh è diventato un vero laboratorio di cittadinanza attiva, dove insegnanti, studenti e formatori hanno esplorato come il Debate possa educare al pensiero critico, alla partecipazione democratica e all’uso consapevole dell’intelligenza artificiale.

Il Debate come palestra di pensiero

Il focus dello spazio è stata la riflessione sul Debate come strumento formativo e inclusivo: una metodologia che trasforma la discussione in apprendimento esperienziale, stimolando capacità argomentative, comunicative e sociali.
Nel corso delle giornate, docenti e formatori hanno mostrato come questa pratica stia diventando un linguaggio comune per la scuola del futuro, e un linguaggio fatto di dialogo, ascolto e responsabilità.

Tra gli interventi, quello di Matteo Giangrande, assegnista di ricerca presso l’Università “G. d’Annunzio” di Chieti, dal titolo Come allenare il pensiero critico nell’era dell’intelligenza artificiale ha illustrato il protocollo C.R.I.T.I.C.O., una proposta in sette punti per sviluppare scetticismo cognitivo e resistenza all’automation bias.
Giangrande ha sottolineato come gli strumenti di IA, se usati con metodo, possano diventare alleati per insegnare agli studenti a dubitare, verificare e confrontare, invece di affidarsi ciecamente alle risposte generate dai modelli linguistici.

Come portare l’IA a scuola con Camelot for Debate



Dal Like al Debate

A portare il discorso sul piano dell’educazione ai media è stata Enrica Sabatini, PhD in Scienze e co-founder di Camelot.
Nelle sue lezioni L’IA ci rende stupidi? e Dal Like al Debate ha presentato dati di ricerca condotti su oltre mille studenti italiani, evidenziando come il 97% usi ChatGPT per diversi scopi, tra i quali scrivere temi o sviluppare progetti, fare ricerche e imparare.
Se l’automazione riduce memoria e pensiero critico, il Debate offre una risposta concreta, trasformando l’interazione con l’IA in una palestra di ragionamento, confronto e verifica delle fonti.

In questo contesto, Sabatini ha presentato Camelot for Debate, la piattaforma digitale che permette alle scuole di creare, moderare e valutare dibattiti regolamentati, sia in presenza sia online.

Il sistema integra funzioni di intelligenza artificiale per l’analisi di argomentazioni, confutazioni e bias cognitivi, e consente di sviluppare dibattiti su mozioni legate agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030.
Un esempio concreto di come la tecnologia, se progettata con finalità educative, possa diventare un alleato per formare cittadini più critici e consapevoli.



Dalla teoria alla pratica: dibattere per scegliere

Nel talk Dibattere per scegliere, Sabatini ha proposto il Debate come modello di apprendimento esperienziale. Non un esercizio retorico, ma un percorso che unisce contenuti, emozioni e metodo scientifico.
Ogni dibattito diventa così un laboratorio di empatia e ragionamento: si imparano le regole della discussione, ma anche a gestire l’emotività, a valutare le fonti e ad argomentare in modo logico e rispettoso.

Come creare una Debate Room con Camelot for Debate



I formatori: voci ed esperienze dal territorio

Lo spazio ha ospitato anche interventi di formatori e docenti provenienti da scuole di tutta Italia.
Anna Maria Ghinatti ha approfondito il Debate come motore di apprendimento e cittadinanza attiva, mentre Stefania Radaelli ha mostrato come questa metodologia, introdotta già nella scuola primaria, favorisca l’ascolto e il pensiero divergente.

Daniele Bucci ha invece raccontato esperienze di Debate nel primo ciclo, mostrando come i più piccoli imparino a discutere “bene” attraverso fiabe e giochi linguistici, trasformando il conflitto in cooperazione.

Edoardo Severgnini, attore e formatore di public speaking, ha ricordato che il modo in cui utilizziamo lo sguardo, la voce e il respiro siano caratteristiche fondamentali di una comunicazione efficace con il pubblico.

Maria Giovanna Colombo, direttrice del Comitato organizzatore dei Campionati Nazionali di Debate e referente della rete WeDebate, ha raccontato come questa realtà, nata per valorizzare le eccellenze, sia oggi una rete viva e in continua espansione. Il Debate, ha sottolineato, non è solo una competizione ma un percorso che unisce argomentazione, ascolto e confronto costruttivo.

Amanda Ferrario, dirigente scolastica e formatrice, ha offerto una riflessione sul valore del debate come strumento di trasformazione della scuola in una vera comunità dialogica e partecipativa.

Ferrario ha evidenziato come la pratica del confronto regolamentato insegni a riconoscere la complessità del mondo contemporaneo, promuovendo inclusione e responsabilità condivisa.



Il Debate Letterario

Grande entusiasmo anche per le esperienze dirette delle scuole.
L’IIS “A. Pacinotti” di Scafati (Salerno) ha presentato #DebateLetterario – Idee che fanno rumore, un progetto che trasforma la lettura di testi contemporanei in un confronto argomentato: gli studenti si sfidano su temi tratti dagli autori, imparando a leggere, interpretare e discutere.
Come spiegano le docenti Adriana Miro, Anna Maria Vitale e Maria Antonietta Barone, dibattere sulla letteratura significa dare nuova voce ai testi e renderli strumenti di cittadinanza culturale.

Emanuela D’Auria ha illustrato i format CineDebate e BookDebate, in cui film e libri diventano occasioni per riflettere su cittadinanza, etica e linguaggio digitale.

Come portare l’IA a scuola con Camelot for Debate | Linee Guida MIM



Gli studenti protagonisti: i Live Debate

Uno dei momenti più coinvolgenti è stato quello dei Live Debate, che hanno animato lo stand per tutta la durata della fiera.
Le squadre di studenti del liceo Francesco Corradini di Thiene, il liceo Classico e Linguistico Giosuè Carducci di Bolzano, il liceo Andrea Maffei di Riva del Garda e il liceo Scientifico Arturo Tosi di Busto Arsizio si sono confrontate su mozioni di grande attualità: dal ruolo dell’intelligenza artificiale nelle competizioni artistiche internazionali, all’adozione della settimana lavorativa di 4 giorni.

Le gare si sono svolte seguendo il protocollo World Schools Debate, con tempi, ruoli e repliche rigorosamente rispettati.
Il pubblico ha potuto assistere a veri e propri duelli oratori in cui preparazione, rispetto delle regole e spirito di squadra hanno mostrato quanto il dibattito possa diventare esperienza di crescita personale e collettiva.



La valutazione come strumento formativo

Il relatore Marcello Alterio ha approfondito il tema della valutazione, spiegando come nel Debate il giudizio non sia una mera classificazione, ma un’occasione per riflettere sui processi di apprendimento.
Attraverso griglie e rubriche condivise, studenti e docenti possono analizzare contenuti, stile e strategia, trasformando la competizione in crescita metacognitiva e consapevolezza delle proprie competenze.



Conclusione

Lo Spazio Debate Camelot Ricoh ha mostrato che il Debate costituisce un vero ecosistema educativo, capace di unire didattica, tecnologia e cittadinanza.
L’intelligenza artificiale, inserita in questo contesto, non sostituisce il pensiero umano, ma lo stimola, lo accompagna e lo sfida.

La We Debate è una comunità che oggi riunisce più di 400 istituti italiani, e sono oltre 400 i giudici e 200 i coach che contribuiscono alla diffusione della metodologia del debate, promuovendo nelle scuole competenze argomentative e comunicative.

I campionati nazionali di Debate coinvolgono ogni anno 1500 studenti e sono stati riconosciuti nel 2022 dal Ministero dell’Istruzione e del Merito come competizione d’eccellenza.

Campionati nazionali di Debate

Se il Debate è la palestra del pensiero critico, Didacta Trentino 2025 ne è stata la dimostrazione più concreta. Un luogo dove la parola diventa strumento di dialogo e costruzione del futuro.

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